sabato 23 ottobre 2010

L'ennesimo capitolo di un libro che non ha fine

"Ma l’avete vista la cava di Terzigno? È una ferita all’ambiente e al buon gusto. Come si fa a definirla area protetta? Quella della Ue mi sembra una posizione ideologica" S. Caldoro, Governatore della Campania a proposito della presa di posizione della Commissione UE sulla gestione dell'emergenza dal 2007 in poi e sulla scelta del sito di Terzigno (cava Vitiello) per la localizzazione di una seconda discarica, probabilmente una delle più ampie d'Europa. E' vero la vista di una cava abbandonata senza nessun intervento di ricomposizione ambientale è un pugno nell'occhio, anche se bisognerebbe guardare caso per caso e la cava in questione non è certo una delle più ripugnanti. Basta osservare i M. Tifatini tra Caserta e Maddaloni e i monti tra Cancello e Roccarainola! Proteggere quel sito non è una questione ideologica, serve soprattutto ad evitare ciò che è stato già fatto in passato con l'apertura di quelle cave che, se non sono abusive, qualcuno avrà autorizzato e su cui si sarà vigilato. Serve ad evitare anche quello che il governo ha già fatto e vuole rifare: creare delle discariche "controllate" in un'area che dovrebbe avere un'altra vocazione. La gente ha ragione a non fidarsi, la storia recente insegna per cui se c'è lo stato a metterci il timbro il risultato è garantito. La cava Mastroianni nel Comune di S. Nicola La Strada è stata aperta per raccogliere i rifiuti nel 2008 dal Commissariato all'Emergenza nella persona di Bertolaso con l'avallo di sindaco di Caserta e l'allora presidente della provincia. Anche in quel caso si garantiva la corretta gestione del sito, ma poi qualcosa non è andato per cui si parla di bonificare il sito visto che la falda acquifera intercetta il fondo della discarica ormai saturata con problemi di contaminazione della stessa. Anche l'inceneritore di Acerra potrebbe essere portato come esempio per questa cattiva gestione. In Campania bisogna creare gli impianti di compostaggio, il problema principale è il corretto smaltimento della frazione umida. La provincializzazione dei rifiuti non porterà a niente, non si può mettere una toppa nuova su un vestito vecchio.

giovedì 8 luglio 2010

Questa Valle è un colabrodo


7 Luglio 2010. Un violento temporale si è abbattuto su Santa Maria a Vico e Arienzo provocando gravi danni alle infrastrutture viarie. Una gran quantità di pioggia si è riversata al suolo nel giro di poche decine di minuti causando fiumi di acqua che hanno invaso le vie ed il reticolo fognario. Infatti il grande collettore caudino che raccoglie gli scarichi fognari e le acque bianche di precipitazione da Arpaia a Cancello si è rapidamente riempito generando al suo interno forti pressioni idriche che hanno fatto saltare i tombini di ispezione da Botteghino fino a San Felice. Imponenti allagamenti si sono verificati lungo la ex s.s. 182. Il deflusso delle acque si è diretto principalmetne verso le adiacenti campagne sommergendo le coltivazioni ed in parte verso il canale del Carmignano. Quando le acque hanno abbandonato la strada la spiacevole sorpresa degli effetti: manto stradale sconnesso e disarticolato quasi impraticabile.

L'estate nella Valle di Suessola fa davvero paura. I commercianti di P.zza Castra Marcelli a Cancello ancora si leccano le ferite per il nubrifagio dello scorso 30 giugno 2009. Le celle temporalesce dovute ai forti contrasti termici colgono letteralemtne impreparati oramai le nostre cittadine. L'impermeabilizzazione dei suoli, la crescita urbanistica e demografica cui si accompagna una sottodimensionata rete di scolo, peraltro in scarse condizioni di manutenzione, saranno in avanti sempre più all'ordine del giorno. Pensare che la frazione di Botteghino ha avuto un declassamento per i livelli di pericolosità idraulica, perchè si pensava che il problema fosse l'alveo Arena. I pericoli legati al deflusso delle acque di superficie come si vede permangono, sono semplicemente un pò traslati e concentrati in una stagione: non si può usare la bacchetta magica o semplicemente un cancellino e far sparire annosi problemi giusto per far contento qualcuno. Il collettore caudino è una grossa opera pubblica costata svariati miliardi negli anni '80-'90, forse progettata su paramentri che non tenevano conto dello sviluppo urbanistico dell'area ma che credo nessuno si preoccupi di ispezionare e manutenere costantemente nel corso dell'anno.

lunedì 7 giugno 2010

Incredibili accuse alla PC da Boschi

Ha dell'incredibile la deposizione fornita da Enzo Boschi, presidente dell'INGV, alle autorità giudiziarie della Procura de L'Aquila in merito all'inchiesta che coinvolge dirigenti della Protezione Civile e membri della Commissione Grandi Rischi, di cui lo stesso Boschi fa parte. Si parla di un verbale della riunione del 31 Marzo stilato il 6 Aprile dopo la tragedia, a cui viene chiesto allo stesso Boschi di apporre una firma. Lui che alla riunione non era stato neanche invitato! Si parla di una riunione durata meno di un'ora, quando era il caso di soffermarsi con maggiore attenzione sui dati forniti dalla comunità scientifica e dallo stesso ente INGV sulla pericolosità e la vulnerabilità dell'area e sullo sciame sismico in atto.
Questa inchiesta se approderà a qualcosa potrebbe rappresentare una svolta nella gestione dell'attività di prevenzione delle calamità naturali in Italia.

giovedì 3 giugno 2010

Mancata evacuazione a L'Aquila


E' di oggi la notizia della chiusura delle indagini da parte della Procura della Repubblica de L'Aquila in merito agli effetti del sisma del 6 Aprile 2009 che provocò 308 morti. Sul banco degli imputati molto probabilemnte siederanno i vertici della Protezione Civile con gli esponenti della Commissione Grandi Rischi accusati di non aver dichiarato non lo stato di allerta, ma lo stato di evacuazione. E' unamime il giudizio della quasi totalità di ricercatori impegnati nella sismologia circa la grande difficoltà a prevedere un terremoto, visto le tanti variabili in gioco. Sappiamo il dove può verificarsi, ma sul quanto sarà forte e soprattutto sul quando accadrà nessuno può con certezza esprimersi con buona pace di Giuliani e del suo particolare radometro. Ciò però non deve comportare che la comunità scientifica e gli enti istituzionali preposti si chiudano a riccio, quasi a snobbare tutto ciò che provenga da altri oracoli e a lascire indisturbati i centri decisionali. La riunione della Commissione G.R. tenutasi all'Aquila il 31 Marzo 2009 convocata da Bertolaso, su pressioni che arrivavano da tutte le parti, ha dimostrato una certa frettolosità di archiviare la pratica, quasi un atto formale. E' vero che non si può affermare che la probabilità che avvenga un terremoto disastroso di li a qualche tempo sia certa o alta, ma non si può neanche affermare il contrario. E' vero che il ripetersi continuo di scosse è visto positivamente in quanto parte dell'energia accumulata in profondità tende a dissiparsi, ma chi ci dice su quanta energia fosse accumulata tanto da escludere il verificarsi di una scossa più distrosa nel prossimo futuro? Lo sciame sismico era in atto da troppo tempo con scosse a ripetizione, alcune delle quali nell'ultimo mese di marzo di energia superiore. La Protezione Civile ha compiti di previsione ma non dimentichiamo anche di prevenzione, per cui se alle volte la certezza non ci dà ragione, bisognerebbe ricordarsi che esiste il buon senso per cui aumetare la soglia di attenzione, il livello di guardia nel territorio abruzzese, non avrebbe certamente comportato grossi sacrifici. Probabilmente la casa dello Studente sarebbe stata evacuata vista già le frequenti segnalazioni di sofferenza statica che manifestava. Qualcuno avrebbe liberamente deciso se rimanere in casa o trasferirisi in luoghi ritenuti più sicuri con la consulenza di esperti ovviamente che avrebbero potuto fornire utili indicazioni. Ma questo forse per qualcuno avrebbe significato dare retta ad uno sconosciuto ricercatore non accreditato da nessuno.

venerdì 16 aprile 2010

Dall'Islanda un nuovo sussulto della Terra


La terra di ghiaccio è di nuovo prepotentemente salita agli onori della cronaca. Stavolta per la sua vera "natura" geologica. E' in corso una potente eruzione presso il vulcano situato sotto il ghiacciaio dal nome impronunciabile Eyjafiallajokull nel sud dell'Islanda. L'eruzione , di tipo effusivo essenzialmente, è sotto controllo; l'inconveniente più grave è che la colonna eruttiva che si eleva per alcuni chilometri nell'aria sta riversando milioni di tonnellate di ceneri sottilissime che, a causa dei venti di alta quota, si stanno espandendo verso Sud Est alla volta dell'Europa mettendo nel caos il trasporto aereo.

L'Islanda non è nuova a questi fenomeni naturali; la loro frequenza attira migliaia di visitatori alla ricerca di spazi incontaminati dove gli elementi della natura dettano legge; l'uomo è spettatore, consapevole di avere un ruolo marginale in questo scenario.

domenica 4 ottobre 2009

Le frane di Messina




"E' stato un evento eccezionale!" Così il premier ha inquadrato la catastrofe di Messina. La quantità di pioggia caduta potrebbe essere stata eccezionale, questo dovrebbero dircelo gli esperti che hanno sotto mano i dati storici delle precipitazioni nell'area, ma qualcosa non mi convince. E' oramai un abitudine liquidare ogni evento che porta lutti e danni come eccezionali quasi a deresponsabilizzare tutti quelli che con il territorio hanno a che fare, e dalle cui scelte ed indirizzi dipendono le trasformazioni urbanistiche. Non si può non sottolineare il fatto che in quelle zone si conosceva molto bene il pericolo con cui centinaia di abitanti convivevano. Il nubifragio dell'ottobre 2007 solo casualmente non ha contato vittime, ma i danni ci sono stati. I geologi conoscono molto bene questo tipo di fenomeni di dissesto idrogeologico; avvengono in condizioni geologiche e morfologiche particolari cui contribuisce pesantemente la mano dell'uomo con l'incuria, gli incendi che sono protagonisti assoluti nell'estate su quelle colline che si affacciano sullo stretto. Esistono mappe di pericolosità e studi realizzati a più livelli che dovrebbero orientare le scelte urbanistiche e gli interventi da eseguire sul territorio. Nella quasi totalità dei casi tutto finisce a raccogliere la polvere sugli scaffali degli enti locali, inapplicato. E' una storia già vissuta, Sarno insegna. Dopo i funerali di Stato calerà il sipario su Giampilieri ed il pericolo tornerà latente pronto a manifestarsi al prossimo evento eccezionale, il presidente della Regione sarà nominato Commissario Straordinario, sarà investito di poteri deroganti a tutte le leggi ordinarie, arriverà qualche milione di euro che verrà speso per opere dalla dubbia efficacia su cui si catapulteranno tutte le imprese, anche quelle in odore di mafia.