domenica 25 gennaio 2009

Nuovi nomi per le strade di Cancello

In questi giorni a Cancello Scalo ci stiamo tutti svegliando con una novità sconvolgente! Gli occhi, ancora assonnati, devono essere stropicciati più di una volta per rendersi conto che sotto casa il cartello che indica il nome della strada è improvvisamente cambiato riportando un altro nome. Così via XXI Giugno diventa via Firenze e via Milano, via Scampia Via Crispi, Piazzetta S. Alfonso Piazzetta Bologna, Via Monti via Toscana ecc. I nomi storici delle strade di Cancello sostituiti con altri nomi generici e senza nessun legame con il territorio. Bisogna ringraziare l'Amministrazione Comunale di San Felice a Cancello nella persana del sindaco per questo sradicamento dei luoghi dalla storia. Ho fatto una ricerca su internet per vedere come si regolano gli altri comuni in fatto di toponomastica. Nella maggior parte dei casi esiste un regolamento con tanto di articoli che sancisce la costituzione di una Commissione Consultiva fatta di persone di comprovata esperienza in campo storico che valuta anche proposte di denominazioni fatte dai cittadini e dalle associazioni. Ho avviato una ricerca per risalire aagli artefici di questo insensato progetto di modifica della toponomastica. Ho scoperto che la cosa era stata già preventivamente pubblicizzata sulle pagine di un sito locale, cui rimando per ulteriori lumi (http://www.casertanews.it/public/articoli/200811/art_20081116071513.htm). Esiste un progettista ingegnere R. Affinita, una ditta incaricata Dragone e una fantomatica commissione di cui fa parte un giornalista A. Arricale (? chi è costui?), si viene a sapere dell'esistenza di atti in visione e depositati alle poste cittadine (?), che io non ho mai visto di sicuro. A San Felice ci sono diversi esperti e profondi conoscitori della storia locale, tra cui Mons. Francesco Perrotta, che avrebbero molto meglio potuto contribuire nella scelta dei nomi da attribuire alle diverse strade. Perchè preferire questa superficialità e mediocrità? La storia non può finire in mano agli stolti!

venerdì 2 gennaio 2009

L'acqua non è oro blu


Quando sento dire che l'acqua è oro blu, mi si comincia a contorcere l'intestino ed un senso di disagio ed inquietudine mi pervadono. Soprattutto di questi tempi, non mi va proprio l'accostamento di un bene preziosissimo e vitale ad un bene che non lo è. L'acqua non è oro, nè tanto meno è blu. Se fosse blu, io starei attento a berla perchè potrei rimanere stecchito dopo pochi secondi. Paragonare l'acqua all'oro nel nostro immaginario ne aumenta il valore, perchè è l'oro il riferimento assoluto. Ma l'oro è sì un metallo prezioso, ma non è fondamentale, ne potremmo fare tranquillamente a meno! L'oro non si mangia e non si beve. L'acqua sì: è vitale, come lo è l'aria che respiriamo, senza di essa noi saremmo talmente rinsecchiti da non esistere. Da più parti si sta tentando sempre più spesso di imbrigliare l'acqua nel flusso delle merci e di considerarla come tale con il suo valore economico. In Italia, nella calura estiva che scioglie i neuroni, qualcuno ha pensato bene di inserire un articoletto, il 23 bis, tra gli emendamenti al D.L. n. 112 del 25 Giugno 2008 in fase di conversione. Questo articoletto recita così: " Le disposizioni del presente articolo disciplinano l'affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali, di rilevanza economica, in applicazione della disciplina comunitaria e al fine di favorire la più ampia diffusione dei principi di concorrenza, di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione di servizi di interesse generali, in ambito locale....Le disposizioni contenute nel presente articolo si applicano a tutti i servizi pubblici locali e prevalgono sulle relative discipline di settore con esse incompatibili." Inoltre al comma 2 "il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria, a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuate mediante procedure competitive ad evidenza pubbliche..."

Tra i servizi pubblici si annoverano la distribuzione dell'acqua mediante acquedotti ai vari cittadini. La privatizzazione dell'acqua ha avuto inizio il 6 Agosto 2008, l'opposizione in Parlamento era sotto l'ombrellone (altro che Governo Ombra). Facciamo appello a tutti i sindaci dei comuni d'Italia a far sentire la propria voce di dissenso nei confronti di questo articolo di legge.