mercoledì 30 gennaio 2008

Lasciamo perdere l'inceneritore!


La cronaca del disastro rifiuti annovera un'altra data nera sul calendario: è saltata, ieri, la gara per l'appalto e l'affidamento dei lavori per terminare l'inceneritore di Acerra. Si è ritirata anche la seconda ditta interessata, la francese Veolia, dopo che lunedì anche l'A2A di Brescia aveva cortesemente declinato l'invito a presentare un'offerta. La prima ha addotto motivazioni di assenza di garanzie politiche, la seconda lamenta carenze di garanzie normative ed economiche. Tutti temono dunque l'irresponsabilità politica locale e nazionale, i comitati di protesta ed i clan, ma forse temono di più il mancato introito del Cip6. Un termovalorizzatore è un "pacco", un impianto con un bilancio sempre in passivo, che nessuno vuole ricevere senza adeguate coperture.

A questo punto è chiaro che i tempi si allungano ed è difficilissimo fare previsioni, potrebbero occorrere anche più di due anni. Risulta impraticabile la strategia che vuole la risoluzione del male costruendo inceneritori. In due anni molto si può fare per puntare su un ciclo dei rifiuti più virtuoso che premi le imprese ed i cittadini che producono poca spazzatura e che riciclino diligentemente.
Questo è davvero il momento di dare una svolta decisiva alla gestione del ciclo dei rifiuti in Campania chiamando a raccolta tutti gli enti locali a fare ognuno la propria parte. Ma bisogna anche avviare urgentemente una seria strategia di riduzione della produzione dei rifiuti incentivando il recupero e la differenziazione, privilegiando i prodotti "alla spina", imponendo la drastica riduzione del volume di imballaggi. Da modello di inciviltà e degrado, la Campania potrebbe divenire un modello sostenibile: non perdiamo questo treno!

lunedì 21 gennaio 2008

Le cifre dell'emergenza

360 mila tonnellate di RSU giacciono per le strade campane al 15 Gennaio 2008, si attende ancora il piano elaborato dal neo commissario all'emergenza De Gennaro che preannuncia che saranno riaperte alcune discariche già chiuse. Potrebbero riaprire i cancelli i siti di Pianura, Difesa Grande ad Ariano Irpino, Parapoti a Pontecagnano e Tre Ponti a Montesarchio. Si prevede anche di ampliare il sito di Serre di Macchia Soprana. Le proposte di alcuni tecnici di localizzare discariche controllate nei territori a bassissima densità abitativa su terreni a basso valore economico, tra l'altro tecnicamente idonei trattandosi di terreni per lo più argillosi, sembrano siano state ancora una volta accantonate, a favore dei siti già dichiarati nella Legge 87 del Maggio scorso.
Si parla di trasferire 88.500 tonnellate di rifiuti in altre regioni (Sicilia 1.500, Toscana 4.000, Abruzzo 15.000, Emilia Romagna 5.000, Piemonte 5.000, Sardegna 5.000, Marche 3.000, Puglia 50.000).
Sono 4.900 le tonnellate di rifiuti trasferiti ogni settimana con 25 treni in Germania (finora erano 12 convogli per circa 2.500 tonnellate) al costo variabile tra 170 - 220 euro a tonnellata.
100 euro a tonnellata circa il costo dello smaltimento dei rifiuti in discarica nelle altre regioni.

giovedì 10 gennaio 2008



Le notizie apparse stamane sul Mattino http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?diz=CASERTA&npag=34&file=KOL.xml&type=STANDARD)confermano un sospetto che si annidava tra i pensieri da quando si è cominciato a parlare di utilizzare siti messi a disposizione dall'esercito. A Cancello sorge il cantiere militare dove l'Esercito stocca i mezzi incidentati e fuori uso forse dalla seconda guerra mondiale, si potrebbe considerare a tal fine un museo a cielo aperto, ma allo stesso tempo una discarica di rottami. E' il caso di vigilare con molta attenzione e aspettare gli sviluppi nei prossimi giorni.

martedì 8 gennaio 2008

L'ordinaria emergenza


Un sentimento di vergogna contraddistingue la mia appartenenza alla comunità campana a seguito dell’ennesima crisi nella gestione dei rifiuti. Crisi purtroppo annunciata nei mesi scorsi, cui siamo puntualmente giunti in uno dei periodi sia di maggiore produzione dei rifiuti che di maggiore attrattiva turistica. Immagini della Napoli millecolori che hanno fatto il giro del mondo, sulle testate dei quotidiani e dei siti internat più disparati, sparse sul globo. Raccapriccianti le immagini di cumuli dati alle fiamme da gente esasperata dal puzzo nauseabondo e dalla mano interessata della criminalità organizzata, che lucra ingenti quantità di denaro attraverso lo smaltimento sia illegale che legale dei rifiuti. Si parla alla data di oggi (8 gennaio) si circa 5200 tonnellate di rifiuti giacenti lungo le strade di Napoli per non parlare di tutta la provincia circostante e casertana (probabilmente 100.000 tonnellate). I rappresentanti politici regionali sfilano tra le poltrone di Porta a Porta e le interviste ai telegiornali, chiusi nei loro palazzi ovviamente guardandosi bene dall’interagire direttamente con la folla incazzata, tutti fermi nella loro indisponibilità a lasciare la poltrona cui sono attaccati da troppi anni. é dunque il fallimento della politica a tutti i livelli quello che abbiamo sotto gli occhi, politica intesa come dialogo tra le persone alla ricerca di soluzioni a problemi che interessano la comunità. Centrosinistra incapace di dialogare con la gente al fine di prendere decisioni condivise e centrodestra che in maniera opportunistica cavalca l’onda per ottenere consenso elettorale. In queste ore si pensa di sopperire all’emergenza aprendo le quattro discariche che erano già state preventivate nel decreto legge del maggio 2007 che dovranno affiancare quella di Pianura, la megadiscarica chiusa nel 1996 dopo 40 di sversamento. Il Governo Prodi ha deciso di prendere in mano la situazione per giungere ad una soluzione radicale, staremo a vedere cosa uscirà dal parto se un topolino o una precisa assunzione di responsabilità, come ha detto Napolitano. Nel frattempo dovrà viaggiare ad alta velocità la realizzazione dell’inceneritore di Acerra, i cui lavori di completamento devono ancora essere aggiudicati. E la raccolta differenziata? Perché non è partita nella stragrande maggioranza dei comuni campani? Di fronte all’incapacità gestionale di un simile problema è necessario indignarsi, ma allo stesso tempo reagire arginando lo straripamento di questo fiume di monnezza che rischia di sommerge tutto. Ricordiamocene quando questi stessi personaggi che hanno indegnamente governato il territorio si ripresenteranno, ripuliti e riciclati, al cospetto degli elettori. È allora che dovremo incidere fortemente e materializzare questa indignazione!

domenica 6 gennaio 2008

Emergenza rifiuti in Campania

Dal blog di Beppe Grillo: "Spazzatour"
I giornalisti stranieri hanno fatto un tour in Campania. Uno Spazzatour. Non credevano ai loro occhi. Ma i lettori crederanno ai loro articoli. La Campania come Seveso. I prodotti della terra contaminati come quelli di Chernobyl.Addio turismo. Addio produzioni agricole. Addio tutto, tranne ai tumori in aumento. I responsabili di un disastro peggiore di un terremoto non si vogliono schiodare dalle loro sedie. Il tandem Bassolino-Jervolino, entrambi nel comitato dei 45 saggi del Partito Democratico, fa ammuina. Il Presidente napoletano Napolitano, compagno di partito di Bassolino, dalla piazzetta di Capri si è detto allarmato.In carcere finirà chi protesta, i responsabili rimarranno a piede libero pagati da noi.

mercoledì 2 gennaio 2008

Allarme diossina: al via uno studio sui livelli di contaminazione

La Regione muove i primi passi per verificare i livelli di diossina nel sangue e nel latte materno di un campione significativo di uomini e donne campani. Verificheremo la rappresentatitività delle analisi effettuate. Finalmente una prima azione in tal senso da parte degli organi preposti alla salvaguardia del territorio e della salute dei cittadini, dopo anni di denunce e riscontri allarmanti.
L'indagine sarà eseguita dall’Istituto Superiore di Sanità con la collaborazione di Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ifc-Cnr), Osservatorio Epidemiologico, Registro Tumori presso Asl Napoli 4 e di cinque tra le Aziende sanitarie locali della Campania. A causa dell’allarme per l’inquinamento da rifiuti la Protezione civile aveva già finanziato una indagine epidemiologica in Regione Campania, realizzata da Organizzazione mondiale della sanità, Istituto Superiore di sanità e CNR, che ha consentito di identificare le aree a maggiore rischio per l’ambiente e per la salute.