sabato 31 maggio 2008

Riporto alcune considerazioni del giornalista D'Avnazo apparse oggi su Repubblica in merito alla seconda calata di Berlusconi a Napoli con parte del suo esecutivo.
"L'emergenza napoletana si definisce ora compiutamente come "uno stato d'eccezione", come un "vuoto del diritto" che interrompe la norma e trasforma il diritto in una "prassi" dove la decisione "non può essere mai interamente determinata dalla norma". È in questo scarto che nascono le torsioni costituzionali che Berlusconi non riconosce. Il governo si sceglierà allora i magistrati che dovranno controllare le sue iniziative. I campani saranno meno protetti dalla legge. Ciò che è "tossico" altrove, non lo sarà in Campania. Ciò che altrove è considerato "pericoloso", qui non lo sarà. Le regole di tutela ambientale e salvaguardia sanitaria qui non saranno in vigore o lo saranno affievolite."
Ancora si legge: " L'annuncio dell'"uso della forza dello Stato" chiude ogni spazio di mediazione. Berlusconi può vantare nel suo arroccamento il beneplacito dell'opposizione, l'intesa delle istituzioni locali e soprattutto la drammaticità della crisi. Nei prossimi giorni, sapremo se sono elementi sufficienti per piegare con "la forza" le popolazioni e far dimenticare le manomissioni costituzionali e lo sbaraglio del potere di controllo di una magistratura indipendente.

mercoledì 28 maggio 2008

La vertià sul ciclo dei rifiuti: un mosaico tutto da comporre

Riporto l'audizione di due geologi, docenti universitari campani, alla Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Campania. E' datata Luglio 2007. E' un contributo, un tassello che deve trovare la sua giusta collocazione nell'intricato mosaico della madre di tutte le emergenze. Compito credo, a questo punto, che spetti unicamente all'autonomia della magistratura, alla luce delle nuove ordinanze di custodia cautelare emesse ieri mattina dalla Procura di Napoli.
Senato della Repubblica Camera dei deputati
Giunte e Commissioni XV LEGISLATURA
RESOCONTO STENOGRAFICO n. 34 COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA sul ciclo dei rifiuti e sulle attivita` illecite ad esso connesse
AUDIZIONE DEL PROFESSOR GIOVAN BATTISTA DE’ MEDICI,DOCENTE DI GEOLOGIA APPLICATA, IDROGEOLOGIA EPIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO E DEL PROFESSOR FRANCO ORTOLANI, DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DI PIANIFICAZIONE E SCIENZA DEL TERRITORIO DELL’UNIVERSITA` DEGLI STUDI «FEDERICO II» DI NAPOLI
35ª seduta: giovedı` 26 luglio 2007
Presidenza del vice presidente Camillo PIAZZA
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’audizione del professorGiovan Battista de’ Medici, docente di geologia applicata, idrogeologiae pianificazione del territorio, e del professor Franco Ortolani, direttoredel dipartimento di pianificazione e scienza del territorio dell’Universita`degli studi «Federico II» di Napoli, che salutiamo e ringraziamo per laloro disponibilita`.Chiedo scusa ai nostri ospiti e ai colleghi per il ritardo con il qualeiniziamo i nostri lavori.L’argomento e` importante, perche´ la Commissione sta dedicando parecchiotempo, sul piano sia del lavoro sia della conoscenza, ai fenomeniche hanno portato alla luce la situazione d’emergenza ormai cronica deirifiuti in Campania. Il nostro obiettivo e` affrontare sempre piu` gli aspetti,anche quelli piu` complicati, legati all’inquinamento ed essere cassa di risonanzarispetto a situazioni che dobbiamo affrontare istituzionalmentecome Commissione d’inchiesta.So che avete lavorato per diversi mesi con il commissario straordinarioper la rilevazione di dati importanti che potrebbero essere utili al nostrolavoro.Do quindi la parola al professor de’Medici che svolgera` un’esposizioneintroduttiva, nel corso della quale si avvarra` della proiezione di alcunediapositive.DE’ MEDICI. Signor Presidente, sono un geologo applicato della facolta`d’ingegneria, un idrogeologo e un conoscitore, come il collega Ortolaniqui presente, della geologia della Campania. Agli inizi di gennaio del 2007 partecipai ad una riunione presso la prefettura di Napoli con la struttura del dottor Bertolaso, alla presenza della dottoressa De Gennaro. Qualche giorno dopo ricevetti una telefonatada parte della dottoressa De Gennaro, la quale mi chiedeva una collaborazione con quella struttura riguardo ai siti, che io diedi per i mesi di gennaio e febbraio. Feci un giro con tutte le componenti della struttura nei diversi siti allora indicati. Partecipai a molte riunioni soprattutto a Roma ma anche a Napoli e a conferenze di servizi e vidi schede sui diversi siti che inquel momento venivano indicati. Come tecnico della materia verificai delle cose che ora sono lieto di poter dire qui in Commissione. Diversi di quei siti mi lasciarono perplesso. Ne chiesi spiegazione alla struttura del commissario Bertolaso, domandando perche´, pur avendo ampi poteri, dovevano giostrarsi esclusivamente su cave dismesse e non andare invece alla ricerca di siti piu` idonei. Poiche´ noi che viviamo inCampania sappiamo benissimo che le cave dismesse sono particolari, posi quattro obiezioni al loro utilizzo, che presentai ufficialmente alla struttura del direttore Bertolaso.La prima: la maggior parte di queste cave e` in materiali lapidei calcarei, materiali cioe` altamente permeabili, che vanno trattati in materia speciale per essere utilizzati. La seconda: la quasi totalita` delle cave e` in mano alla camorra. La terza: le cave dismesse in genere non hanno le caratteristiche per diventare discariche regionali (cio` che si cercava allora), per le quali c’e`bisogno di siti molto ampi. La quarta: gli scavi nelle cave spesso arrivano a livello della superficie pieziometrica di falde idriche sotterranee. E`il caso del sito di Dugenta, in provincia di Benevento, dove vi sarebbe stato un inquinamento delle falde idriche sotterranee. Vi dico con estrema sincerita` che, a distanza di 6-7 mesi, non ho ancora ricevuto la risposta alla domanda sul perche´ si giostri esclusivamente su cave dismesse. Non riesco altresı` a capire come mai, nell’ambito diquesti siti, dati non so da chi alla struttura, le cave dismesse si trovinoaddirittura in aree protette. Mi chiedo come si faccia a prenderle in considerazione. Mi riferisco ad esempio a Terzigno dove la cava e` molto ampia ed e` tenuta da camorristi. E`notorio. Si possono fare nome e cognomi dei proprietari. Ma la problematica e` anche un’altra: intorno alla cava di Terzigno esistono diverse discariche di rifiuti tossici nascosti, cioe` coperti.
PRESIDENTE. Professor de’Medici, in considerazione della delicatezza dell’argomento, dispongo la secretazione della seduta. (I lavori proseguono in seduta segreta dalle ore 14,26).(I lavori proseguono in seduta pubblica dalle ore 15,23).
PRESIDENTE. Ringrazio i professori de’ Medici e Ortolani per laloro partecipazione e per le informazioni che ci hanno fornito e li invitoa consegnare l’eventuale documentazione in loro possesso. Dichiaro conclusa l’audizione.I lavori terminano alle ore 15,25.
Licenziato per la stampa dall’Ufficio dei Resoconti

martedì 20 maggio 2008

La storia continua


L'emergenza torna ad acuirsi in questi giorni, le strade di Napoli e provincia delimitate da diverse centinaia di tonnellate di rifiuto. Anche Maddaloni non è da meno con il suo belvedere nelle strade cittadine. A San Felice a Cancello la raccolta avviene a singhiozzo in attesa della tante volte sospirata e declamata raccolta differenziata porta a porta che pare inizierà il prossimo 2 Giugno.

La raccolta dei rifiuti in Campania procede in modo parziale a partire dagli primi di aprile scorso in coincidenza della momentanea chiusura del sito di Ferrandelle da parte della magistraura per problemi di contaminazione da percolato. Per il resto l'unica discarica a raccogliere rifiuti tal quale è quella di Serre. A Chiaiano si prevede la realizzazione di una mega discarica che dovrebbe servire la città di Napoli, ma contro la quale si è schierato l'intero consiglio comunale. A sei giorni dalla fine del mandato, possiamo dire che anche De Gennaro non è riuscito più di tanto ad incidere. Fatto nuovo è sicuramente l'obbligo imposto ai Comuni di avviare le operazioni di raccolta differenziata, pena il commissariamento. A tutt'oggi, fa sapere il Commissariato, solo 22 comuni non hanno presentato il piano, altri 42 sotto sotto osservazione perchè nonostante abbiano adottato il relativo piano di raccolta, a tutti gli effetti è risultato lettera morta.

Domani a Napoli si riunirà il primo consiglio dei ministri del Berlusconi III, in una città blindata, ripulita almeno lungo il percorso istituzionale e assediata da una decina di cortei che dovrebbero paralizzarla. All'ordine del giorno ovviamnete la questione rifiuti con la "deburocratizzazione" per l'ultimazione dei lavori per gli inceneritori e l'individuazione di una decina di discariche adottando anche la precettazione nei confronti dei sindaci ribelli. Ne vedremo delle belle!

martedì 13 maggio 2008

Terremoto in Cina


La terra ha vibrato più che mai nella regione del Sichuan, nel sud-ovest della Cina; un terremoto di magnitudo 7.9 sulla scala Richter con ipocentro a ca 10 Km di profondità, ha scosso gran parte del sud-est asiatico. Un terremoto di questa severità non può fare appena una decina di morti come si era detto subito dopo che le agenzie avevano battuta la notizia. Con il passare delle ore il bilancio si è dovuto per forza aggiornare; in queste ore si parla di quasi 10.000 morti accertati, ma potrebbero essere almeno il doppio. La regione molto montuosa e a ridosso del Tibet è comunque poco abitata e se ciò può ridimensionare un bilancio, di per sè tragico, allo stesso tempo non favorisce l'arrivo di tempestivi soccorsi.

L'energia del terremoto è stata rilasciata in maniera istantanea, dopo anni di accumulo causato dalle forze compressive che da decine di milioni di anni hanno portato a collidere il continente asiatico con la placca indiana; da tale collisione è sorta la catena montuosa più imponente della Terra: l'Himalaya.