domenica 7 dicembre 2008

Sono seriamente preoccupato

L'Italia sta davvero remando in una direzione sbagliata. Sembra che l'ago della nostra bussola sia profondamente smagnetizzato. La sapienza e la saggezza ridotte a parole vuote e fuori dal tempo. Non mi interessa la politica in questo discorso, ma mi interessa la qualità della vita, ciò che respiro, ciò che mangio, le chance che potrei avere e che non si manifestano mai, tutto questo per me stesso, i miei cari, i figli che potrei avere e che ancora non ho (sono da pochi mesi sposato!). Mi ha fatto impressione la scelta di questo Governo di tagliare ogni agevolazione fiscale per lo sviluppo delle energie alternative, la detrazione del 55% sull'installazione di pannelli solari e fotovoltaici, sostituzioni di caldaie tradizionali con quelle a condensazione (ne stavo acquistando una per casa mia) e sostituzioni di infissi più efficienti. Tutto questo significa spezzare le gambe ad un mercato che stava appena sviluppandosi, un bambino cui vine tolta la possibilità di crescere. Nessuno parla delle aziende e dei posti di lavoro del settore che corrono il rischio di sparire? Ma sopratutto si è menomata la volontà di chi cominciava a capire l'importanza di risparmiare energia ed emettere meno CO2 nell'aria. Grazie a politiche ambientali scellerate, tentennamenti, ammiccamenti alle grandi industrie, passi indietro, l'Italia corre il rischio di finire fuori dai grandi obiettivi europei del 2020, ma forse di rimanere un bambino senza alcuna possibilità di crescere, un malato attaccato ad un respiratore che Russia, Algeria, Paesi Arabi da un momento all'altro possono staccare. L'Italia è sostanzialmente priva di fonti di energia da combustibili fossili, per cui ogni materia deve importarla sostenendo costi elevatissimi in termini economici ed ambientali. Si sta puntando il futuro energetico nazionale sul nucleare, senza pensare alle conseguenze che ciò potrebbe arrecare al territorio (si pensi solo al problema legato allo smaltimento delle scorie). In Campania nasceranno 5 grossi inceneritori di rifiuti che manderanno sui libri di storia la raccolta differenziata, peraltro mai seriamente iniziata. I gestori di questi impianti (ad Acerra sarà la milanese A2A) intascheranno i proventi da noi sborsati del CIP6 attraverso le bollette elettriche.
Grandi emergenze planetarie incombono sulla nostra testa a cominciare dal surriscaldamento globale che sta facendo sciogliere i ghiacciai artici ed antartici ad un ritmo impressionante, che fa stropicciare gli occhi agli studiosi, che non si sono venduti le coscienze. L'IPCC prevede un innlazamento massimo dei mari di ca 58 cm per la fine del secolo, ma sono in molti a sostenere che le previsioni vanno molto al di là con un probabile innalzamento di ca 2 metri. Se dovesse fondere tutto il ghiaccio in Groenlandia, l'innalzamento sarebbe di 7 metri, più di 500 milioni di persone dovrebbero evacuare e raggiungere località nell'entroterra con tutte le conseguenze socio-economiche del caso.
Possiamo essere spettatori passivi di fronte a tutto ciò quando è la nostra stessa esistenza ad essere seriamente in pericolo?

domenica 9 novembre 2008

Il CIP 6 agli inceneritori campani

Come già aveva provveduto a fare Prodi nel febbraio scorso per l'impianto di incenerimento di Acerra, anche il Governo Berlusconi ha esteso i benefici degli introiti del CIP 6 ai realizzandi impianti di Napoli, S. Maria La Fossa e Salerno. Questo per evitare che alle gare per l'aggiudicazione dei lavori disertino le aziende. Si sa che un impianto di incenerimento è un "pacco energetico" (consuma molta più energia di quella che produrrebbe attraverso la termovalorizzazione dei rifiuti) e nessuna impresa sborserebbe un euro per accollarsene la gestione e ricavarne profitti. Allora se è lo Stato a metterci i piccioli, l'affare è garantito!
Vedi il testo del DECRETO 31 ottobre 2008 del Ministero dello Sviluppo Economico pubblicato in G.U. il 7 novembre 2008:http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2008-11-07&task=dettaglio&numgu=261&redaz=08A08079&tmstp=1226241902352.

venerdì 13 giugno 2008

Lo scandalo dell'informazione che non c'è

Riporto di seguito la lettera che il prof. Ortolani (consulente dei comitati civici di Chiaiano e già consulente del nostro raggruppamento di comitati sanfeliciani) ha spedito al blog di Beppe Grillo dopo aver letto notizie false sul quotidiano nazionale "La Repubblica". Credo che una corretta informazione sopratutto su questi temi sia doverosa, ma sfogliando le pagine dei quotidiani mi accorgo che la situazione è scandalosa e da paesi del terzo mondo sotto dittatura. Ormai tutti sono convinti, anche il fruttaiolo del mio paese, che la risposta all'emergenza rifiuti campana siano i termovalorizzatori e che a livello nazionale il ritorno al nucleare ci permetterà di essere autonomi e di essere più autosufficienti sul piano energetico. Tutte balle, affermazioni dettate da interessi a breve termine e che non tengono in nessuna considerazione le conseguenze sul territorio e sulla salute umana di scelte così poco oculate. Le menti sono sempre più rachitiche!
"Allego una nota relativa alle notizie false divulgate dal quotidiano "La Repubblica" in data odierna. Il Commissariato di Governo è stato costretto ad emettere un comunicato di precisazione che conferma quanto sintetizzato nella nota che vi allego.Dopo questi eventi strani che coinvolgono un prestigioso quotidiano nazionale, che impegna ben quattro pagine nazionali e locali, ci si chiede: perchè accadono fatti simili banali, sciocchi ma estremamente preoccupanti? Chiaiano: perchè il quotidiano “La Repubblica” diffonde notizie false?La Repubblica” odierna (9 giugno 2008) in ben due articoli a pagina 16 e nella prima pagina dell’inserto regionale campano, preannunciati in prima pagina nazionale, diffonde notizie palesemente false circa i risultati delle indagini geologiche in corso nella cava del Poligono di Chiaiano inserita tra i siti in cui realizzare una discarica per rifiuti urbani e pericolosi nell’ambito del DL 23 maggio 2008, n. 90. Sono riportate notizie false circa la natura delle rocce attraversate dal sondaggio: fino a ieri, infatti, non è stata riscontrata la presenza di lava nel sottosuolo. Anche se ciò si verificasse, come accaduto oggi pomeriggio (9 giugno 2008), deve essere ben chiaro che la lava non costituisce un livello impermeabile in quanto sempre fratturata, bollosa e discontinua. Del resto il sottosuolo del Somma-Vesuvio, costituito da vari livelli di lava, rappresenta un importante e ben noto serbatoio idrico sotterraneo che alimenta anche usi idropotabili. Deve essere ben chiaro a tutti i cittadini che fino ad oggi 9 giugno 2008 non si è reso disponibile nessun nuovo dato, tranne la stratigrafia del sottosuolo grazie alla perforazione che deve raggiungere la falda idrica, non ancora rinvenuta ad oltre 120 m di profondità dal piano campagna; quest’ultimo si trova a quota superiore di circa 15 m rispetto al fondo della cava (+180 mslm).Nella relazione elaborata dallo scrivente, la falda, sulla base dei dati bibliografici, è prevista a circa 150 m dal fondo della cava.I cittadini devono sapere che le rocce presenti nel sottosuolo sono caratterizzate da una notevole permeabilità per porosità e fatturazione evidenziata anche dal loro comportamento durante le copiose precipitazioni piovose dei giorni scorsi (6 e 7 giugno); benché siano caduti circa 100 mm di acqua piovana (in un anno ne precipitano mediamente circa 800 mm) le rocce costituenti il fondo della cava del poligono hanno assorbito agevolmente l’acqua smaltendola rapidamente verso la sottostante falda.E’ assolutamente falso, quindi, l’affermazione che nel sottosuolo vi siano rocce impermeabili.I cittadini si chiederanno: ma perché un prestigioso quotidiano come “La Repubblica” diffonde notizie palesemente false in un momento delicato, pieno di preoccupazioni e di attenzioni?La Repubblica è stata ingannata da qualcuno che ha “venduto” al giornale notizie false o sta autonomamente creando confusione, sconcerto e sta aggravando lo stato di non credibilità dei rappresentanti delle istituzioni seminando prematuri allarmismi nel tentativo di avvalorare una insostenibile e anomala scelta (la discarica nella cava di Chiaiano) fatta, come è noto, senza alcuna istruttoria tecnica propedeutica e preliminare?Per concludere si afferma che il “carotaggio” non è terminato come sostiene “La Repubblica” e che nessun nuovo dato, accertato e validato da geologi competenti e non da burocrati pasticcioni, è emerso.Come cittadino stigmatizzo il comportamento de “La Repubblica” che pure riceve finanziamenti pubblici e richiamo l’attenzione delle persone istituzionalmente preposte a garantire una corretta informazione affinché adottino tutti gli interventi necessari e tesi a tutelare una corretta e verificabile informazione.” Prof. Franco Ortolani, Napoli 9 giugno 2008

mercoledì 11 giugno 2008

A Madonna v'accumpagne!

Ormai è solo una questione formale quella di ufficializzare l'apertura della nuova discarica di Chiaiano nelle ex cave di tufo. Mi chiedo: ma se era già deciso perchè prendere in giro la gente mandando una trivella a fare carotaggi e prelievi di campioni. Tutto inutile, nessuna sorpresa geologica che potesse far fare retromarcia sulla decisione presa.
Intanto anche San Felice a Cancello si è adeguato ai dettami normativi avviando concretamente la raccolata differenziata sul proprio territorio. Almeno in apparenza con buoni risultati, siamo in attesa dei primi rilevamenti statistici. La popolazione era in attesa da anni che si avviasse questo gesto concreto di vero politica ambientale. L'auspicio è che si mantenga vivo l'interesse per questa modalità di raccolta e che non vi siano intoppi che rendano vano il lavoro di selezione che i cittadini diligentemente stanno operando. Si spera anche che possa essere messa in opera la tariffazione individuale che tenga conto della reale produzione di rifiuti ed impegno dei singoli utenti.

giovedì 5 giugno 2008

Un'ulteriore picconata alla democrazia partecipativa


Comincio ad essere seriamente preoccupato per l'aria che tira su certi fronti. Dal punto di vista normativo stanno uscendo delle cose che fanno accapponare la pelle e lasciano una certa angoscia. Potrei elencare una serie di decreti ed ordinanze emanate dalla Presidenza del Consiglio bipartisan che limitano fortemente la partecipazione consapevole della cittadinanza a certe scelte. Il D.L. n° 90 concernente misure straordianrie per la gestione dello smaltimento rifiuti in Campania è solo l'ultimo atto che ha avuto una certa risonanza. Ma c'è un DPCM, datato 8 Aprile 2008, pubblicato sulla GU n° 90, inerente il segreto di Stato che quatto quatto è passato quasi inosservato. L'art. 2 di tale Decreto, firmato Prodi, "disciplina i criteri per l'individuazione delle notizie, delle informazioni, dei documenti, degli atti, delle attivita', delle cose e dei luoghi suscettibili di essere oggetto di segreto di Stato, nonche' individua gli uffici competenti a svolgere, nei luoghi coperti da segreto di Stato, le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco." Nell'elenco allegato si individuano tutte le attività ed i documenti, atti coperti da segreto di Stato. Al punto 17 rientrano gli stabilimenti civili di produzione bellica e gli impianti civili per produzione di energia ed altre infrastrutture critiche.

Potremmo quindi non sapere più nulla circa la localizzazione, il funzionamento ed il monitoraggio ambientale di centrali nucleari e depositi di scorie, rigassificatori, centrali termoelettriche, termovalorizzatori. A questo punto potrebbero essere secretati i dati relativi alle emissioni dai camini degli inceneritori, la vecchia fabbrica vicino casa mia potrebbe divenire sede di stoccaggio di scorie radioattive!

Questa norma è stata oggetto di interrogazione parlamentare europeo in quanto contrasta con le disposizioni comunitarie circa l'accesso del pubblico all'informazione ambientale (direttiva n. 2003/4/CE ). Staremo a vedere se anche su questo ci sarà un pronunciamento che possa rimettere in discussione tale decreto.

martedì 3 giugno 2008

Parco Saurino 1, 2, 3

Leggo con soddisfazione che finalmente un assessore all'ambiente della Regione Campania attua in pieno la sua delega. W. Ganapini fa parte della nuova Giunta che BAssolino ha voluto/dovuto nominare dopo il terremoto giudiziario della Procura di Santa Maria C.V. nel quale è caduto rovinosamente il partito di Mastella. Vi ricordate l'Ass. Nocera? Quello che nei giorni della più grave crisi di rifiuti di Natale e Capodanno 2008 se ne stava allegramente in vacanza a Praga!
Un militante Greepeace che trasuda passione per la tutela dell'ambiente e che cerca di districarsi nel percorso irto di ostacoli rappresentati dall'emergenza rifiuti in Campania! Un paio di giorni fa si è recato a Santa MAria La Fossa per verificare di persona l'abbondono di mezzi nuovi, acquistati in Germania qualche anno fa, per separare meccanicamente la frazione umida dal resto dei rifiuti. Inoltre ha scoperto la terza vasca del Parco Saurino allestita per ospitare oltre 1 milione di metri cubi di spazzatura, mai adoperata. Pronta la difensiva del commissario uscente De Gennaro che ricorda, tramite un comunicato stampa, che "l'area di Parco Saurino insiste sul territorio di Santa Maria La Fossa in provincia di Caserta ed è un sito che già ospita due discariche esaurite, Parco Saurino 1 e Parco Saurino 2". Entrambe richiedono interventi urgenti di messa in sicurezza e bonifica per evitare ulteriori danni all'ambiente ed in tal senso sin dal 2003 sono state classificate come sito da bonificare di interesse nazionale.A tal proposito il Prefetto De Gennaro ha assunto precisi impegni con le Amministrazioni comunali interessate e con i rappresentanti dei Comitati dei cittadini di non utilizzare ulteriormente la specifica area di Parco Saurino fin tanto che non sarà stata effettuata una incisiva opera di bonifica. La località indicata dall'Assessore Ganapini è adiacente alle anzidette discariche e, pertanto, il Commissario delegato acquisita notizia della contaminazione dei suoli circostanti e della falda, ne ha escluso qualsivoglia utilizzazione anche per mantenere fede agli impegni assunti con le Amministrazioni e le popolazioni locali."
Quindi non utilizzare Parco Saurino III rappresenta una forma di compensazione del grave inquinamento del suolo e delle falde acquifere che le due vasche già realizzate hanno arrecato al territorio. Gravissimo! A questo punto mi chiedo a chi dare fiducia per risolvere questa catastrofe che lascerà segni sul territorio e sulla popolazione per decenni futuri.

sabato 31 maggio 2008

Riporto alcune considerazioni del giornalista D'Avnazo apparse oggi su Repubblica in merito alla seconda calata di Berlusconi a Napoli con parte del suo esecutivo.
"L'emergenza napoletana si definisce ora compiutamente come "uno stato d'eccezione", come un "vuoto del diritto" che interrompe la norma e trasforma il diritto in una "prassi" dove la decisione "non può essere mai interamente determinata dalla norma". È in questo scarto che nascono le torsioni costituzionali che Berlusconi non riconosce. Il governo si sceglierà allora i magistrati che dovranno controllare le sue iniziative. I campani saranno meno protetti dalla legge. Ciò che è "tossico" altrove, non lo sarà in Campania. Ciò che altrove è considerato "pericoloso", qui non lo sarà. Le regole di tutela ambientale e salvaguardia sanitaria qui non saranno in vigore o lo saranno affievolite."
Ancora si legge: " L'annuncio dell'"uso della forza dello Stato" chiude ogni spazio di mediazione. Berlusconi può vantare nel suo arroccamento il beneplacito dell'opposizione, l'intesa delle istituzioni locali e soprattutto la drammaticità della crisi. Nei prossimi giorni, sapremo se sono elementi sufficienti per piegare con "la forza" le popolazioni e far dimenticare le manomissioni costituzionali e lo sbaraglio del potere di controllo di una magistratura indipendente.

mercoledì 28 maggio 2008

La vertià sul ciclo dei rifiuti: un mosaico tutto da comporre

Riporto l'audizione di due geologi, docenti universitari campani, alla Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Campania. E' datata Luglio 2007. E' un contributo, un tassello che deve trovare la sua giusta collocazione nell'intricato mosaico della madre di tutte le emergenze. Compito credo, a questo punto, che spetti unicamente all'autonomia della magistratura, alla luce delle nuove ordinanze di custodia cautelare emesse ieri mattina dalla Procura di Napoli.
Senato della Repubblica Camera dei deputati
Giunte e Commissioni XV LEGISLATURA
RESOCONTO STENOGRAFICO n. 34 COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA sul ciclo dei rifiuti e sulle attivita` illecite ad esso connesse
AUDIZIONE DEL PROFESSOR GIOVAN BATTISTA DE’ MEDICI,DOCENTE DI GEOLOGIA APPLICATA, IDROGEOLOGIA EPIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO E DEL PROFESSOR FRANCO ORTOLANI, DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DI PIANIFICAZIONE E SCIENZA DEL TERRITORIO DELL’UNIVERSITA` DEGLI STUDI «FEDERICO II» DI NAPOLI
35ª seduta: giovedı` 26 luglio 2007
Presidenza del vice presidente Camillo PIAZZA
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’audizione del professorGiovan Battista de’ Medici, docente di geologia applicata, idrogeologiae pianificazione del territorio, e del professor Franco Ortolani, direttoredel dipartimento di pianificazione e scienza del territorio dell’Universita`degli studi «Federico II» di Napoli, che salutiamo e ringraziamo per laloro disponibilita`.Chiedo scusa ai nostri ospiti e ai colleghi per il ritardo con il qualeiniziamo i nostri lavori.L’argomento e` importante, perche´ la Commissione sta dedicando parecchiotempo, sul piano sia del lavoro sia della conoscenza, ai fenomeniche hanno portato alla luce la situazione d’emergenza ormai cronica deirifiuti in Campania. Il nostro obiettivo e` affrontare sempre piu` gli aspetti,anche quelli piu` complicati, legati all’inquinamento ed essere cassa di risonanzarispetto a situazioni che dobbiamo affrontare istituzionalmentecome Commissione d’inchiesta.So che avete lavorato per diversi mesi con il commissario straordinarioper la rilevazione di dati importanti che potrebbero essere utili al nostrolavoro.Do quindi la parola al professor de’Medici che svolgera` un’esposizioneintroduttiva, nel corso della quale si avvarra` della proiezione di alcunediapositive.DE’ MEDICI. Signor Presidente, sono un geologo applicato della facolta`d’ingegneria, un idrogeologo e un conoscitore, come il collega Ortolaniqui presente, della geologia della Campania. Agli inizi di gennaio del 2007 partecipai ad una riunione presso la prefettura di Napoli con la struttura del dottor Bertolaso, alla presenza della dottoressa De Gennaro. Qualche giorno dopo ricevetti una telefonatada parte della dottoressa De Gennaro, la quale mi chiedeva una collaborazione con quella struttura riguardo ai siti, che io diedi per i mesi di gennaio e febbraio. Feci un giro con tutte le componenti della struttura nei diversi siti allora indicati. Partecipai a molte riunioni soprattutto a Roma ma anche a Napoli e a conferenze di servizi e vidi schede sui diversi siti che inquel momento venivano indicati. Come tecnico della materia verificai delle cose che ora sono lieto di poter dire qui in Commissione. Diversi di quei siti mi lasciarono perplesso. Ne chiesi spiegazione alla struttura del commissario Bertolaso, domandando perche´, pur avendo ampi poteri, dovevano giostrarsi esclusivamente su cave dismesse e non andare invece alla ricerca di siti piu` idonei. Poiche´ noi che viviamo inCampania sappiamo benissimo che le cave dismesse sono particolari, posi quattro obiezioni al loro utilizzo, che presentai ufficialmente alla struttura del direttore Bertolaso.La prima: la maggior parte di queste cave e` in materiali lapidei calcarei, materiali cioe` altamente permeabili, che vanno trattati in materia speciale per essere utilizzati. La seconda: la quasi totalita` delle cave e` in mano alla camorra. La terza: le cave dismesse in genere non hanno le caratteristiche per diventare discariche regionali (cio` che si cercava allora), per le quali c’e`bisogno di siti molto ampi. La quarta: gli scavi nelle cave spesso arrivano a livello della superficie pieziometrica di falde idriche sotterranee. E`il caso del sito di Dugenta, in provincia di Benevento, dove vi sarebbe stato un inquinamento delle falde idriche sotterranee. Vi dico con estrema sincerita` che, a distanza di 6-7 mesi, non ho ancora ricevuto la risposta alla domanda sul perche´ si giostri esclusivamente su cave dismesse. Non riesco altresı` a capire come mai, nell’ambito diquesti siti, dati non so da chi alla struttura, le cave dismesse si trovinoaddirittura in aree protette. Mi chiedo come si faccia a prenderle in considerazione. Mi riferisco ad esempio a Terzigno dove la cava e` molto ampia ed e` tenuta da camorristi. E`notorio. Si possono fare nome e cognomi dei proprietari. Ma la problematica e` anche un’altra: intorno alla cava di Terzigno esistono diverse discariche di rifiuti tossici nascosti, cioe` coperti.
PRESIDENTE. Professor de’Medici, in considerazione della delicatezza dell’argomento, dispongo la secretazione della seduta. (I lavori proseguono in seduta segreta dalle ore 14,26).(I lavori proseguono in seduta pubblica dalle ore 15,23).
PRESIDENTE. Ringrazio i professori de’ Medici e Ortolani per laloro partecipazione e per le informazioni che ci hanno fornito e li invitoa consegnare l’eventuale documentazione in loro possesso. Dichiaro conclusa l’audizione.I lavori terminano alle ore 15,25.
Licenziato per la stampa dall’Ufficio dei Resoconti

martedì 20 maggio 2008

La storia continua


L'emergenza torna ad acuirsi in questi giorni, le strade di Napoli e provincia delimitate da diverse centinaia di tonnellate di rifiuto. Anche Maddaloni non è da meno con il suo belvedere nelle strade cittadine. A San Felice a Cancello la raccolta avviene a singhiozzo in attesa della tante volte sospirata e declamata raccolta differenziata porta a porta che pare inizierà il prossimo 2 Giugno.

La raccolta dei rifiuti in Campania procede in modo parziale a partire dagli primi di aprile scorso in coincidenza della momentanea chiusura del sito di Ferrandelle da parte della magistraura per problemi di contaminazione da percolato. Per il resto l'unica discarica a raccogliere rifiuti tal quale è quella di Serre. A Chiaiano si prevede la realizzazione di una mega discarica che dovrebbe servire la città di Napoli, ma contro la quale si è schierato l'intero consiglio comunale. A sei giorni dalla fine del mandato, possiamo dire che anche De Gennaro non è riuscito più di tanto ad incidere. Fatto nuovo è sicuramente l'obbligo imposto ai Comuni di avviare le operazioni di raccolta differenziata, pena il commissariamento. A tutt'oggi, fa sapere il Commissariato, solo 22 comuni non hanno presentato il piano, altri 42 sotto sotto osservazione perchè nonostante abbiano adottato il relativo piano di raccolta, a tutti gli effetti è risultato lettera morta.

Domani a Napoli si riunirà il primo consiglio dei ministri del Berlusconi III, in una città blindata, ripulita almeno lungo il percorso istituzionale e assediata da una decina di cortei che dovrebbero paralizzarla. All'ordine del giorno ovviamnete la questione rifiuti con la "deburocratizzazione" per l'ultimazione dei lavori per gli inceneritori e l'individuazione di una decina di discariche adottando anche la precettazione nei confronti dei sindaci ribelli. Ne vedremo delle belle!

martedì 13 maggio 2008

Terremoto in Cina


La terra ha vibrato più che mai nella regione del Sichuan, nel sud-ovest della Cina; un terremoto di magnitudo 7.9 sulla scala Richter con ipocentro a ca 10 Km di profondità, ha scosso gran parte del sud-est asiatico. Un terremoto di questa severità non può fare appena una decina di morti come si era detto subito dopo che le agenzie avevano battuta la notizia. Con il passare delle ore il bilancio si è dovuto per forza aggiornare; in queste ore si parla di quasi 10.000 morti accertati, ma potrebbero essere almeno il doppio. La regione molto montuosa e a ridosso del Tibet è comunque poco abitata e se ciò può ridimensionare un bilancio, di per sè tragico, allo stesso tempo non favorisce l'arrivo di tempestivi soccorsi.

L'energia del terremoto è stata rilasciata in maniera istantanea, dopo anni di accumulo causato dalle forze compressive che da decine di milioni di anni hanno portato a collidere il continente asiatico con la placca indiana; da tale collisione è sorta la catena montuosa più imponente della Terra: l'Himalaya.

martedì 29 aprile 2008

E' passata la bufera!?

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/cronache/articoli/2008/04_Aprile/29/mozzarella_vialibera.shtml
39 casi di contaminazione da diossina per un totale di 387 campioni di mozzarella proveniente da 140 caseifici campani. Nelle 39 mozzarelle «non rispondenti ai limiti cautelativi fissati in via provvisoria dal piano concordato con le autorità comunitarie», come si legge nella nota congiunta diffusa da Roma, si è superato il valore soglia di 2 picogrammi di diossina per chilo. Le Asl a cui fanno riferimento gli allevamenti corrispondenti ai campioni contaminati (già posti sotto sequestro), sono quelle di Caserta 1 e 2 e Napoli (1-2-3-4-5).
Via libera al commercio. Ma è davvero passata la bufera come titola il Corriere del Mezzogiorno del 29 aprile c.a.?
39 campioni su 387 rappresentano una percentuale superiore al 10%, vale a dire che 1 mozzarella su 10 è risultata contaminata. Visto lo stato in cui versano i territori delle Asl sopra nominate, tale percentuale potrebbe essere anche accettabile, ma per la salute umana ritengo che la probabilità sai troppo alta di mangiare una mozzarella alla diossina!
Rendere noti gli allevamenti incriminati ed i caseifici che si rifornivano.

sabato 26 aprile 2008

Global Warming


Secondo i climatologi del Giss Institute for spaces Studies della Nasa l'anno 2007 è stato il secondo più caldo, insieme al 1998, a partire dal 1906. Il dato del 2007 è importante poichè accade in un momento in cui c'è un minimo nell'irraggiamento solare.

La figura mostra le anomalie termiche medie globali sulla superficie terrestre nell'anno 2007. La Terra è in media più calda di 0,7°C rispetto al 1906. Nell'atmosfera la concentrazione di CO2 è la più alta mai registrata dagli ultimi 400 mila anni con valori medi di ca 380 ppm.
E' in atto quindi un cambiamento nelle condizioni climatiche sul nostro pianeta. Non si può non riconoscerlo! Ancora dibattuto è l'argomento su cosa stia causando questo cambiamento. Ma giorno dopo giorno sono sempre più numerosi gli scienziati che mettono sul banco degli imputati l'aumento della concentrazione di biossido di carbonio ed altri gas "serra".
E' ovvio che ci deve essere un maggiore impegno dei governi dei paesi del mondo a sostegno di stragegie sostenibili e c'è bisogno soprattutto di un'assunzione di responsabilità di noi tutti immersi nel agiatezza del mondo ricco. Si richiedono sforzi a ciascuno di noi ad assumere stili di vita più sobri, consapevoli della delicatezza del momento.

giovedì 24 aprile 2008

Non abbassiamo la guardia!


Sono ancora vivi in molti i ricordi dei drammatici roghi che sconvolsero gran parte della copertura boschiva a San Felice a Cancello nell'estate scorsa. Più di 200 ettari (il valore esatto non lo sapremo mai) furono percorsi dal fuoco alla fine dell'estate 2008 con ingenti danni, purtroppo irreparabili a breve termine, al patrimonio boschivo comunale. Da allora la qualità della nostra vita ha subito l'ennesimo attacco in un territorio che sembra sempre più terra di nessuno, spazio da imbrattare e rendere inospitale e pericoloso. Sottolineo quest'ultimo aspetto dal momento che sappiamo l'importantissima funzione che le piante verdi esplicano con l'attività fotosintetica rifornendoci di ossigeno e catturando l'anidride carbonica. Di questi tempi tale funzione diviene davvero fondamentale e delicatissima.

Inoltre è bene ricordare che i versanti della dorsale di Cancello-Botteghino-Talanico sono a rischio idrogeologico molto elevato per la probabilità altissima che si inneschino flussi di fango e detriti a seguito di piogge prolungate nel tempo. Una gigantesca spada di Damocle pende minacciosa sulla testa di centinaia di abitanti che vivono alle pendici della "montagna".

La copertura vegetale arborea ed arbustiva esercita un'azione di sostegno sui terreni che ricoprono i versanti in questione; la sua distruzione ad opera del fuoco aggrava pesantemente la situazione di disequilibrio che già esiste nella zona.

L'appello che si lancia è quello di non abbassare la guardia a partire da ora, visto che l'estate è alle porte. La disattenzione e la mancanza di prevenzione spianano la strada ai piromani, criminali che attentano alla salute pubblica. Diverse le iniziative da porre in essere da parte delle Amministrazioni comunali per arginare il problema attraverso la sensibilizzazione e il controllo del territorio.

Ma di questi tempi forse a bruciare non è solo il bosco!

sabato 5 aprile 2008

C'era una volta il Bosco di Acerra!


Sono stati resi noti dalla ARPA Campania i primi risultati di analisi ambientali effettuati su tutto il territorio comunale di Acerra (Na). I responsi disponibili hanno interessato la matrice suolo al fine di rilevare l’esistenza di valori di concentrazioni di sostanze contaminanti superiori ai limiti di legge fissati dal D. Lgs. 152/2006.
Da una preliminare consultazione dei dati emerge un quadro allarmante in alcune zone per quanto riguarda i policlorodibenzodiossine ed i policlorodibenzofurani (PCDD e PCDF), oltre ad alcune anomalie che interessano le concentrazioni di metalli pesanti. Del resto l’allarme era già scattato ufficialmente con la dichiarazione dello stato di emergenza per l’inquinamento da diossine con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri nell’aprile 2006. In quel provvedimento è stato nominato Commissario delegato il Sindaco di Acerra che adotterà tutte le iniziative necessarie per rimuovere le situazioni di pericolo e ad assicurare sostegno economico alle attività produttive agricole e zootecniche danneggiate avvalendosi delle strutture APAT.
La situazione ambientale è particolarmente critica sui suoli della località Calabricito. 8 campioni su 20 risultano sopra il limite di legge per le diossine fissato in 10 nanogrammi per Kg. In particolare un campione ha rilevato la presenza di 3299 ng/Kg di PCDD e PCDF. In loc. Pantano, Gaudello e Calabricito si rileva anche la presenza di idrocarburi policiclici aromatici. A Calabricito anche il primato di concentrazioni di metalli pesanti anormali quali Cadmio, Rame, Zinco, Piombo, Antimonio. Costantemente elevata è la concentrazione dello Stagno. Alcuni campioni risultano un vero e proprio cocktail di veleni.
A questo punto si aspetta di poter consultare la mappatura delle caratterizzazioni ambientali e dei primi interventi urgenti di messa in sicurezza e bonifica.

venerdì 7 marzo 2008

L'ectoplasma Prodi batte un altro colpo

E' l'inizio della fine?!
Ecco il testo dell'art. 4 dell'Ord. 3657/2008 del 20 Febbraio scorso pubblicata nella GU del 29/02/2008 con il quale si acconsente di bruciare nell'inceneritore di Acerra le "ecoballe" non a norma.
Art. 4. 1.
Per accelerare le iniziative finalizzate al superamento dello stato d'emergenza, in particolare, per consentire la messa in esercizio in tempi rapidi dell'impianto di termodistruzione sito nel comune di Acerra, e' autorizzato il trattamento e lo smaltimento di rifiuti contraddistinti dai codici CER 191212, 190501 e 190503 presso detto impianto, assicurando comunque il rispetto dei livelli delle emissioni inquinanti gia' fissati nel provvedimento di autorizzazione. La presente ordinanza sara' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 20 febbbraio 2008 Il Presidente: Prodi

Nota bene l'inceneritore di Acerra viene ora definito termodistruttore e non più termovalorizzatore! Errore o declassamento?

sabato 9 febbraio 2008

la vita che si accorcia!


La prossima estate, la Commissione europea presenterà una nuova strategia dettagliata volta a migliorare la qualità dell’aria in Europa. L’iniziativa prende le mosse da una serie di dati scioccanti rivelati da ricerche recenti secondo cui l’impatto dell’inquinamento atmosferico sarebbe maggiore di quanto si credesse in passato, con una riduzione di nove mesi della nostra speranza di vita media e un aumento di malattie respiratorie quali bronchite e asma.

Riduzione dell’aspettativa di vita media (in mesi) a causa di antropogenici PM 2,5

venerdì 1 febbraio 2008

L'ectoplasma Prodi batte un colpo!

Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha firmato l'ordinanza che assicura agevolazioni tariffarie per la vendita di energia elettrica (il cosiddetto Cip 6) per rendere «possibile — è scritto in una nota ufficiale di Palazzo Chigi — procedere più rapidamente alla realizzazione degli impianti di termodistruzione o di gassificazione che saranno realizzati nei territori dei comuni di Acerra, Santa Maria la Fossa e della provincia di Salerno».
Nuovo interesse quindi da parte della ditta Veolia che potrebbe ricevere l'appalto per l'ultimazione e la gestione dell'inceneritore di Acerra con gara a trattativa privata.
Leggi l'articolo del Corriere del Mezzogiorno:

mercoledì 30 gennaio 2008

Lasciamo perdere l'inceneritore!


La cronaca del disastro rifiuti annovera un'altra data nera sul calendario: è saltata, ieri, la gara per l'appalto e l'affidamento dei lavori per terminare l'inceneritore di Acerra. Si è ritirata anche la seconda ditta interessata, la francese Veolia, dopo che lunedì anche l'A2A di Brescia aveva cortesemente declinato l'invito a presentare un'offerta. La prima ha addotto motivazioni di assenza di garanzie politiche, la seconda lamenta carenze di garanzie normative ed economiche. Tutti temono dunque l'irresponsabilità politica locale e nazionale, i comitati di protesta ed i clan, ma forse temono di più il mancato introito del Cip6. Un termovalorizzatore è un "pacco", un impianto con un bilancio sempre in passivo, che nessuno vuole ricevere senza adeguate coperture.

A questo punto è chiaro che i tempi si allungano ed è difficilissimo fare previsioni, potrebbero occorrere anche più di due anni. Risulta impraticabile la strategia che vuole la risoluzione del male costruendo inceneritori. In due anni molto si può fare per puntare su un ciclo dei rifiuti più virtuoso che premi le imprese ed i cittadini che producono poca spazzatura e che riciclino diligentemente.
Questo è davvero il momento di dare una svolta decisiva alla gestione del ciclo dei rifiuti in Campania chiamando a raccolta tutti gli enti locali a fare ognuno la propria parte. Ma bisogna anche avviare urgentemente una seria strategia di riduzione della produzione dei rifiuti incentivando il recupero e la differenziazione, privilegiando i prodotti "alla spina", imponendo la drastica riduzione del volume di imballaggi. Da modello di inciviltà e degrado, la Campania potrebbe divenire un modello sostenibile: non perdiamo questo treno!

lunedì 21 gennaio 2008

Le cifre dell'emergenza

360 mila tonnellate di RSU giacciono per le strade campane al 15 Gennaio 2008, si attende ancora il piano elaborato dal neo commissario all'emergenza De Gennaro che preannuncia che saranno riaperte alcune discariche già chiuse. Potrebbero riaprire i cancelli i siti di Pianura, Difesa Grande ad Ariano Irpino, Parapoti a Pontecagnano e Tre Ponti a Montesarchio. Si prevede anche di ampliare il sito di Serre di Macchia Soprana. Le proposte di alcuni tecnici di localizzare discariche controllate nei territori a bassissima densità abitativa su terreni a basso valore economico, tra l'altro tecnicamente idonei trattandosi di terreni per lo più argillosi, sembrano siano state ancora una volta accantonate, a favore dei siti già dichiarati nella Legge 87 del Maggio scorso.
Si parla di trasferire 88.500 tonnellate di rifiuti in altre regioni (Sicilia 1.500, Toscana 4.000, Abruzzo 15.000, Emilia Romagna 5.000, Piemonte 5.000, Sardegna 5.000, Marche 3.000, Puglia 50.000).
Sono 4.900 le tonnellate di rifiuti trasferiti ogni settimana con 25 treni in Germania (finora erano 12 convogli per circa 2.500 tonnellate) al costo variabile tra 170 - 220 euro a tonnellata.
100 euro a tonnellata circa il costo dello smaltimento dei rifiuti in discarica nelle altre regioni.

giovedì 10 gennaio 2008



Le notizie apparse stamane sul Mattino http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?diz=CASERTA&npag=34&file=KOL.xml&type=STANDARD)confermano un sospetto che si annidava tra i pensieri da quando si è cominciato a parlare di utilizzare siti messi a disposizione dall'esercito. A Cancello sorge il cantiere militare dove l'Esercito stocca i mezzi incidentati e fuori uso forse dalla seconda guerra mondiale, si potrebbe considerare a tal fine un museo a cielo aperto, ma allo stesso tempo una discarica di rottami. E' il caso di vigilare con molta attenzione e aspettare gli sviluppi nei prossimi giorni.

martedì 8 gennaio 2008

L'ordinaria emergenza


Un sentimento di vergogna contraddistingue la mia appartenenza alla comunità campana a seguito dell’ennesima crisi nella gestione dei rifiuti. Crisi purtroppo annunciata nei mesi scorsi, cui siamo puntualmente giunti in uno dei periodi sia di maggiore produzione dei rifiuti che di maggiore attrattiva turistica. Immagini della Napoli millecolori che hanno fatto il giro del mondo, sulle testate dei quotidiani e dei siti internat più disparati, sparse sul globo. Raccapriccianti le immagini di cumuli dati alle fiamme da gente esasperata dal puzzo nauseabondo e dalla mano interessata della criminalità organizzata, che lucra ingenti quantità di denaro attraverso lo smaltimento sia illegale che legale dei rifiuti. Si parla alla data di oggi (8 gennaio) si circa 5200 tonnellate di rifiuti giacenti lungo le strade di Napoli per non parlare di tutta la provincia circostante e casertana (probabilmente 100.000 tonnellate). I rappresentanti politici regionali sfilano tra le poltrone di Porta a Porta e le interviste ai telegiornali, chiusi nei loro palazzi ovviamente guardandosi bene dall’interagire direttamente con la folla incazzata, tutti fermi nella loro indisponibilità a lasciare la poltrona cui sono attaccati da troppi anni. é dunque il fallimento della politica a tutti i livelli quello che abbiamo sotto gli occhi, politica intesa come dialogo tra le persone alla ricerca di soluzioni a problemi che interessano la comunità. Centrosinistra incapace di dialogare con la gente al fine di prendere decisioni condivise e centrodestra che in maniera opportunistica cavalca l’onda per ottenere consenso elettorale. In queste ore si pensa di sopperire all’emergenza aprendo le quattro discariche che erano già state preventivate nel decreto legge del maggio 2007 che dovranno affiancare quella di Pianura, la megadiscarica chiusa nel 1996 dopo 40 di sversamento. Il Governo Prodi ha deciso di prendere in mano la situazione per giungere ad una soluzione radicale, staremo a vedere cosa uscirà dal parto se un topolino o una precisa assunzione di responsabilità, come ha detto Napolitano. Nel frattempo dovrà viaggiare ad alta velocità la realizzazione dell’inceneritore di Acerra, i cui lavori di completamento devono ancora essere aggiudicati. E la raccolta differenziata? Perché non è partita nella stragrande maggioranza dei comuni campani? Di fronte all’incapacità gestionale di un simile problema è necessario indignarsi, ma allo stesso tempo reagire arginando lo straripamento di questo fiume di monnezza che rischia di sommerge tutto. Ricordiamocene quando questi stessi personaggi che hanno indegnamente governato il territorio si ripresenteranno, ripuliti e riciclati, al cospetto degli elettori. È allora che dovremo incidere fortemente e materializzare questa indignazione!

domenica 6 gennaio 2008

Emergenza rifiuti in Campania

Dal blog di Beppe Grillo: "Spazzatour"
I giornalisti stranieri hanno fatto un tour in Campania. Uno Spazzatour. Non credevano ai loro occhi. Ma i lettori crederanno ai loro articoli. La Campania come Seveso. I prodotti della terra contaminati come quelli di Chernobyl.Addio turismo. Addio produzioni agricole. Addio tutto, tranne ai tumori in aumento. I responsabili di un disastro peggiore di un terremoto non si vogliono schiodare dalle loro sedie. Il tandem Bassolino-Jervolino, entrambi nel comitato dei 45 saggi del Partito Democratico, fa ammuina. Il Presidente napoletano Napolitano, compagno di partito di Bassolino, dalla piazzetta di Capri si è detto allarmato.In carcere finirà chi protesta, i responsabili rimarranno a piede libero pagati da noi.

mercoledì 2 gennaio 2008

Allarme diossina: al via uno studio sui livelli di contaminazione

La Regione muove i primi passi per verificare i livelli di diossina nel sangue e nel latte materno di un campione significativo di uomini e donne campani. Verificheremo la rappresentatitività delle analisi effettuate. Finalmente una prima azione in tal senso da parte degli organi preposti alla salvaguardia del territorio e della salute dei cittadini, dopo anni di denunce e riscontri allarmanti.
L'indagine sarà eseguita dall’Istituto Superiore di Sanità con la collaborazione di Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ifc-Cnr), Osservatorio Epidemiologico, Registro Tumori presso Asl Napoli 4 e di cinque tra le Aziende sanitarie locali della Campania. A causa dell’allarme per l’inquinamento da rifiuti la Protezione civile aveva già finanziato una indagine epidemiologica in Regione Campania, realizzata da Organizzazione mondiale della sanità, Istituto Superiore di sanità e CNR, che ha consentito di identificare le aree a maggiore rischio per l’ambiente e per la salute.