giovedì 3 giugno 2010

Mancata evacuazione a L'Aquila


E' di oggi la notizia della chiusura delle indagini da parte della Procura della Repubblica de L'Aquila in merito agli effetti del sisma del 6 Aprile 2009 che provocò 308 morti. Sul banco degli imputati molto probabilemnte siederanno i vertici della Protezione Civile con gli esponenti della Commissione Grandi Rischi accusati di non aver dichiarato non lo stato di allerta, ma lo stato di evacuazione. E' unamime il giudizio della quasi totalità di ricercatori impegnati nella sismologia circa la grande difficoltà a prevedere un terremoto, visto le tanti variabili in gioco. Sappiamo il dove può verificarsi, ma sul quanto sarà forte e soprattutto sul quando accadrà nessuno può con certezza esprimersi con buona pace di Giuliani e del suo particolare radometro. Ciò però non deve comportare che la comunità scientifica e gli enti istituzionali preposti si chiudano a riccio, quasi a snobbare tutto ciò che provenga da altri oracoli e a lascire indisturbati i centri decisionali. La riunione della Commissione G.R. tenutasi all'Aquila il 31 Marzo 2009 convocata da Bertolaso, su pressioni che arrivavano da tutte le parti, ha dimostrato una certa frettolosità di archiviare la pratica, quasi un atto formale. E' vero che non si può affermare che la probabilità che avvenga un terremoto disastroso di li a qualche tempo sia certa o alta, ma non si può neanche affermare il contrario. E' vero che il ripetersi continuo di scosse è visto positivamente in quanto parte dell'energia accumulata in profondità tende a dissiparsi, ma chi ci dice su quanta energia fosse accumulata tanto da escludere il verificarsi di una scossa più distrosa nel prossimo futuro? Lo sciame sismico era in atto da troppo tempo con scosse a ripetizione, alcune delle quali nell'ultimo mese di marzo di energia superiore. La Protezione Civile ha compiti di previsione ma non dimentichiamo anche di prevenzione, per cui se alle volte la certezza non ci dà ragione, bisognerebbe ricordarsi che esiste il buon senso per cui aumetare la soglia di attenzione, il livello di guardia nel territorio abruzzese, non avrebbe certamente comportato grossi sacrifici. Probabilmente la casa dello Studente sarebbe stata evacuata vista già le frequenti segnalazioni di sofferenza statica che manifestava. Qualcuno avrebbe liberamente deciso se rimanere in casa o trasferirisi in luoghi ritenuti più sicuri con la consulenza di esperti ovviamente che avrebbero potuto fornire utili indicazioni. Ma questo forse per qualcuno avrebbe significato dare retta ad uno sconosciuto ricercatore non accreditato da nessuno.

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